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La narrazione come pilastro della vita

Aggiornamento: 10 gen 2021



“È difficile capire tutto questo. Se avessi una vita davanti a me, forse la passerei a raccontare questa storia, senza smettere mai, mille volte, fino a quando, un giorno la capirei.”

Baricco, 2007




Una volta creato il personaggio e deciso la sua sfera psichica ed emotiva, si passa allo step successivo: entrare in sintonia con esso tramite la narrazione, elemento chiave per la terapeuticità del GdR.


Attraverso la narrazione, si può dare un’organizzazione al mondo interiore proprio ed attribuire dei significati all’esperienza umana; si sviluppa nel ripercorrere eventi ed esperienze, attribuendo emozioni e idee, contribuendo così alla formazione dell’identità (Bruner, 2002).


La narrazione di un’esperienza consentirebbe, inoltre, l’attivazione di collegamenti con altre esperienze simili per qualche aspetto, mostrando ricorsività più o meno adattive nel proprio modo di pensare, esperire e comportarsi, materiale prezioso per il lavoro terapeutico. (Dimaggio, Montano, Popolo e Salvatore, 2013)


Ma se tramite la semplice narrazione si può consolidare l’immagine che abbiamo di noi stessi, perché non applicarla anche per la delineazione del proprio personaggio?


Per fare ciò se stiamo facendo finta di essere un'altra persona in un altro contesto bisogna iniziare ad entrare nell'ottica di narrare in prima persona, rimanendo coerente con la storia del proprio burattino immaginario proprio come faremmo con la nostra.


Ma perché far finta di essere qualcun altro?


Perché è divertente!


Accostare queste meccaniche di Ruolo con tutti i vantaggi che la narrazione porta con sé alle meccaniche di gioco, inteso come dinamica esperienziale che motiva e stimola le persone, crea infatti un contesto stimolante in cui si è invogliati alla narrazione per mandare avanti la storia.


E nel mentre si da la caccia ai draghi!


Quindi giocatori: cosa direbbe il vostro personaggio prima di un combattimento? Come si rivolgerebbe ad un importante proprietario terriero? Raccontatecelo in prima persona! Siate i migliori attori da tavolo di questo universo e molti altri! Più vi divertite, più si divertono tutti di più!


E Master: sii il regista e lo scenografo più bravo di sempre! Crea il contesto perfetto per invogliare i tuoi giocatori a ruolare in prima persona e portali ad avere fiducia nelle loro capacità teatrali. Potresti scoprire che alcuni di loro faranno più attrito di altri a queste meccaniche, ma parleremo di come conquistare la fiducia dei giocatori più timidi in un altro articolo.


Tramite il flusso della voce del master, sessione dopo sessione l’immaginario collettivo si fa sempre più concreto e giocatori e master iniziano ad acquisire sempre più fiducia negli altri (altra parte molto importane dei gdr, ma anche essa verrà trattata in un altro articolo), velocizzando le loro azioni e riducendo il tempo di reazione. E si sa, un gioco di ruolo più veloce è un gioco di ruolo più efficace!


Come al solito quindi, voi concentratevi unicamente sul vostro immaginario collettivo, al resto pensiamo noi.


Voi divertitevi,


We Buff.



Gian Marco Marinelli

Giacomo di Leonardo



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